–𝗟𝗲 𝗼𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗶
Giovani Lo Celso Nasce a Rosario[Argentina] il 9 aprile del 1996 da una famiglia con origini italiane,crescendo in un quartiere medio borghese:Sarmiento,dove assieme al fratello Francesco inizia ad inseguire i primi sogni,coltivando la passione per il calcio allenandosi in un campo sportivo a pochi chilometri da casa.
Giovani all’età di 15 anni riesce a vestire la maglia color fiamma del suo amato Rosario Central,
debuttando nella squadra maggiore dei Canallas il 19 luglio 2015 contro il Velez,ad appena 19 anni .,
Da subito inizia a distinguersi grazie alla enorme poliedricità dimostrata nell’interpretazione di diversi ruoli a centrocampo(oltre a saper fare all’occasione la prima punta).,
Alto 1,77m, fisico e scattante nel breve.
Dotato di un mancino raffinato,il quale unito ad un’ampia visione di gioco, gli consente di elaborare passaggi millimetrici e parabole difficilmente prevedibili,oltre a tiri potenti e piazzati.
Ciò che nei primi anni più caratterizzava e stupiva del ragazzo di Sarmiento,era però il suo frenetico modo di tenere palla,riconducibile tanto più alla scuola brasiliana che argentina,qualità per cui gli venne attribuito il soprannome di Monito,
ossia <<La scimmietta>>.
Le qualità evidenti di Lo Celso non passano di certo inosservate e ben presto alla porta del ragazzo ormai ventenne arrivano a bussare molti club europei, tra cui il Psg che proprio nel 2016 riuscirà a siglare il primo contratto nel calcio che conta per l’argentino,il quale si trasferirà ufficialmente dopo 6 mesi al club parigino,segnando un gol nella partita d’addio [Rosario- Belgrano,vinta 2-0] dal club a cui aveva dedicato tutta la sua infanzia e che corrispettivamente gli aveva conferito così le chiavi per coronare i suoi nuovi obbiettivi.
– 𝗚𝗹𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗮𝗹 𝗣𝗮𝗿𝗶𝘀 𝗦𝗮𝗶𝗻𝘁–𝗚𝗲𝗿𝗺𝗮𝗶𝗻
L’impatto con Parigi non è dei più semplici,si ritrova in un ambiente in difficoltà per la prima volta dopo 4 anni di dominio:I Parisiens sono in lotta per il titolo con un Monaco impressionante, che non sembra avere intenzione di cedere il passo ed un Nizza che cerca di dire la propria.
Emery(allora coach del Psg) è chiamato a decisioni importanti e si dimostra integralista nelle scelte dei suoi fedelissimi.,
Lo Celso Scalpita per un posto in campo che però sporadicamente arriva durante la stagione,la concorrenza(Matuidi,Rabiot,Verratti,Nkunku,Thiago Motta,Pastore)è spietata.
La data del debutto ufficiale è il 5 aprile 2017 contro l’Avranches al minuto 63:l’argentino prende il posto in cabina di regia da vertice basso di Adrien Rabiot.
Giovani interpreta ottimamente il ruolo e soprattutto,dimostra di saper andare duro nei contrasti e di affondare bene i tackle.
All’allenatore il ragazzo piace molto e ne intravede le potenzialità,ma il contesto non gli consente di poter rischiare contrasti con i giocatori della vecchia guardia e le possibilità per Lo Celso da lì a fine campionato si rivelano poche.
Nella stagione successiva [2017-18] Emery riesce finalmente a concedere spazio (visto l’infortunio di T. Motta)al 21enne di Rosario,utilizzandolo come interno di centrocampo con il compito di accompagnare e costruire trame per uno spaventoso tridente.
[Neymar,Cavani,Mbappe/Di Maria].,
Funzione in virtù della quale viene limitata la sua capacità di produzione offensiva a favore di una maggiore applicazione in fase di raccordo
Il suo Bottino a fine stagione:
33 presenze[54m per partita di media]
4 gol
3 assist
Quella di Parigi è una piazza che ci ha abituato durante gli anni a vedere parecchi cambi di carte in tavola rivelatisi infruttuosi e molto probabilmente,questo è il caso dell’esonero a fine annata dell’allenatore spagnolo e del conferimento a Tomas Tuchel del ruolo di nuovo coach. Il campionato [2018-19] parte,ma il rapporto tra Lo Celso e Tuchel non decollerà mai e la dirigenza parigina si vedrà costretta a cedere in prestito con diritto di riscatto a 22mln il ragazzo al Betis di Quique Setién ,prima della chiusura della finestra di mercato estiva.
–𝗜𝗹 𝗽𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗰𝗲𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗶𝘃𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮
Al Betis Siviglia però c’è un’atmosfera diversa,”El monito” pare esserci sempre stato:
Per Setién diventa imprescindibile nel giro di poco.
Il motivo è presto detto,nel sistema di gioco dei Verdiblancos che fa dell’interscambio posizionale il suo marchio di fabbrica,Giovani Lo Celso è libero di danzare da una parte e dell’altra nella pista allestita dal suo allenatore, proprio con quella frenesia che l’ha sempre contraddistinto.
Un playmaker elegante e letale,spaziante in più ruoli,(Trequartista,pivote,attaccante)in grado di generare situazioni di pericolo per gli avversari e allo stesso tempo di essere il principale finalizzatore della rosa: a tutti gli effetti assistere a quel numero 21 intento nel ricevere e smistare palla tra le linee è uno spettacolo degno della migliore interpretazione del Lago dei cigni di Čajkovskij.
A 23 anni l’argentino è l’idolo indiscusso dei suoi tifosi,uno dei centrocampisti migliori del mondo per produzione offensiva in stagione:
45 partite disputate
16 gol
6 assist
Prestazioni e numeri troppo sopra le righe per non stuzzicare chiamate dal campionato più importante del mondo…
Il ragazzo estasiato dalla possibilità di fare questo rapido salto di qualità,all’arrivo dell’offerta del Tottenham di Mauricio Pochettino(reduce da una finale di Champions league persa 2-0 contro il Liverpool di Klopp)
non farà complimenti.
Trovato l’accordo tra le società per 32 milioni di euro,è fatta:destinazione Inghilterra,Premier League.
–𝙄𝙡 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙤𝙧𝙨𝙤 𝙖𝙜𝙡𝙞 𝙎𝙥𝙪𝙧𝙨
Nonostante le ottime premesse e l’entusiasmo del giovane rosarino nell’essere allenato a sua detta da “Uno dei migliori tecnici del mondo”
L’annata [2019-2020] fa registrare un impatto difficile al nuovo campionato per Giovani.
Il 4231 di Pochettino ingabbia la libertà e la fluidità di movimento dei suoi interpreti in virtù di una schematizzazione nella ricerca della costruzione: il ruolo dei mediani[meglio ancora,del giocatore tra i due con più versatilità] è accompagnare il movimento in ampiezza dei terzini,abbassandosi tra le linee per creare superiorità in costruzione
(concretamente questa è l’applicazione pratica della”Salida Lavopolpiana”).,
In fase offensiva il gioco passa tra i piedi della punta centrale (Harry Kane) che ha il ruolo di ripulire e fraseggiare con un trequartista più bloccato in fase di posizionamento.
Lo Celso non riesce a trovare un posto da titolare fisso,da una parte sulla trequarti per la grande stagione della nuova stellina del calcio inglese,Dele Alli
E dall’altra vista la presenza fondamentale del perfetto Mediano Pochettiniano,Eric Dier.
Eppure quando il talento di Rosario entra in campo per sopperire alle mancanze in diversi ruoli dovute ai tanti infortuni in rosa(in aggiunta per le complicanze dovute al covid 19)
è sempre tra i favoriti dei tifosi.
L’esperienza triennale di Lo Celso al Tottenham deve essere definita magra in termini numerici.
Con l’approdo di Mourinho agli Spurs nell’inverno del 2019 si può certamente analizzare il perché di queste difficoltà e constatare come l’argentino abbia dovuto radicalmente cambiare modo di stare in campo, “Più fatti e meno Arte” direbbe Shakespeare.,
Questa difatti è la fase della carriera in cui Giovani più deve effettivamente farsi le ossa e cimentarsi in una sfida importante:mettersi totalmente a servizio delle indicazioni tattico-difensive dello Special One.
–𝗜𝗹 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗺𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲
Con la nazionale Albiceleste Lo Celso ha un rapporto decisamente in linea con l’evoluzione tattica del suo percorso calcistico. Dal debutto nel 2017 con Jorge Sampaoli alla più recente esperienza con Lionel Scaloni, è sempre stato uno dei perni della nazionale.,
considerato insostituibile per l’apporto alla manovra [ utilizzato da mezzala sx in un 433 ]dallo stesso coach dei biancocelesti,il quale vedendosi costretto a rinunciare alle prestazioni del giovane di Sarmiento(per uno sfortunato infortunio al bicipite femorale a novembre 2022) per il Mondiale in Qatar, ha mostrato in varie interviste tutto il suo disappunto e dispiacere relativo alla questione,memore del grande apporto del ragazzo nella vittoria della Copa Amèrica del 2021.
–𝗗𝗮𝗹 𝗩𝗶𝗹𝗹𝗮𝗿𝗲𝗮𝗹 𝗮…
Giovani proprio nel gennaio 2022 torna in Spagna,in prestito al Villareal (operazione rinnovata poi fino al 2023) ,voluto fortemente da Unai Emery che ne aveva grande stima sin dal suo periodo al Psg.
Nel 4231 ibrido del Villareal Lo Celso è a tutti gli effetti un trequartista -playmaker, libero nuovamente di muoversi e costruire in tutte le direzioni.
L’argentino inizia così a ritrovare la perfetta forma psicofisica ed una giusta continuità: è tra gli uomini chiave di un’annata dove viene raggiunta una storica semifinale in Champions League per gli amarillos,dopo aver sconfitto ai quarti di finale il Bayern Monaco.,
prestazioni decisamente positive che si ripetono anche nella stagione [2022-23]quando Emery lascia il ruolo di coach del Villareal per dare spazio ad un’altra importante conoscenza del calciatore argentino, Quique Setién.
Ma proprio quell’infortunio a novembre 2022 che lo tiene lontano dal mondiale,rende più complicato il rientro tanto desiderato in pista da ballo del 27enne argentino,che inizia nuovamente a giocare per ritrovare progressivamente la giusta condizione tra Marzo ed Aprile 2023.
Da quel momento le sue prestazioni(tra club e nazionale) si sono sempre dimostrate in crescendo ed oggi al suo rientro agli Spurs dal lungo prestito in Spagna,si fanno insistenti le voci di un suo approdo al Napoli Campione d’italia di Rudi Garcia.
È il profilo giusto per il tecnico francese ?
Nessuno può esserne consapevole meglio di lui.,
D’altronde, la tradizione centenaria che lega danza e violino,forse può suggerire qualcosa.