Yukio Mishima, tra i più noti autori della letteratura nipponica del 900, parlando di scommesse, diceva “scommettere con parsimonia non ha senso”.
Sostenitore Fascista e dell’alleanza con l’Asse, riteneva che l’antiamericanismo era la scommessa che avrebbe riportato il Sol Levante a primeggiare nella competizione con le altre potenze.
Un campionato di calcio non è forse una gara su chi primeggia su chi? e non sono forse (anche) le scommesse parte essenziale di una campagna, non bellica, ma di calciomercato?
Il Napoli d’altronde di scommesse non parsimoniose se ne intende e la logica, da questo punto di vista, porta a credere che tra Aurelio De Laurentiis e Mishima ci sarebbe stato del feeling.
Nell’estate 2007, infatti, insieme agli esuberi di Moggi Zalayeta e Blasi arrivò anche l’ex elettricista sovrappeso di 22 anni Lavezzi: il “pocho” si rivelò scommessa stravinta e con lui gli sconosciuti e giovani Hamsik e Gargano.
Molto peggio andò la scommessa del dicembre 2011: il pallone d’argento sudamericano Edu Vargas tutto si dimostrò tranne che meritevole dei 18 milioni (cifra alta per i tempi) scommessi su di lui.
Sempre al 2011 risalgono le scommesse tragicomiche sul brasiliano campione del mondo under 20 Bruno Uvini e sullo spagnolo Victor Ruiz: oltre 15 milioni per 7 (in due) presenze in azzurro.
La recente storia azzurra dice, senza timore di smentita, che la lista delle scommesse vinte se la gioca punto a punto con quella delle perse.
Ma può il Napoli, si chiedono oggi i tifosi, difendere il titolo di campione della serie A sostituendo la scommessa (vinta) di Kim con Bernardo de Souza Natan?
Si che può: del resto è solo Nata(n) scommessa nella quale credere, augurandosi sia di quelle che tanto piacevano a Yukio Mishima.
Il quale, per chi non lo sapesse, si uccise in diretta televisiva durante un’occupazione simbolica del ministero della difesa.
Co-founder @memenapoli , Docente e Consulente Marketing e Comunicazione ma soprattutto Forza Napoli Sempre a voi e famiglia!