Il Napoli di Garcia riscatta la sconfitta con la Fiorentina, ma convince in parte: bene fino al 3-0. Cajuste e Kvara i migliori in campo, eccezionali anche Politano, Raspadori, Zielinski, il solito Lobotka e finalmente Meret, che ieri ha dimostrato di saper utilizzare le mani. D’altra parte, la squadra ha sofferto in fase di non possesso e sulle palle alte. Forse l’eccessiva ambizione di alcuni giocatori nel cercare di segnare, come ad esempio del bravo Cajuste che è stato spesso troppo avanzato nel secondo tempo, non ha contribuito positivamente dal punto di vista tattico negli ultimi 30 minuti di partita. Tante occasioni concesse, forse troppe. Certo, ci auguriamo che il Napoli subisca tiri in porta sempre e solo su un triplo vantaggio per gli azzurri.
Nel complesso, il Napoli dimostra la sua forza ma non ancora la qualità, se c’è, di chi siede in panchina. Quando ha di fronte una squadra dello stesso livello, e a volte di poco inferiore, tutti i difetti tattici e fisici della squadra vengono a galla.
Oltre all’aspetto puramente calcistico, non possiamo ignorare gli eventi avvenuti dentro e fuori lo stadio Bentegodi. Gli scontri tra ultras, gli insulti rivolti ai giornalisti napoletani e allo staff di Garcia, così come quelli nei confronti di un ragazzo in bici fuori lo stadio, con epiteti razzisti tipici della zona, sono situazioni deplorevoli che non rispecchiano lo spirito sportivo e civile che ci si aspetta da questo sport e da una bellissima città come Verona.
È un comportamento che dura da anni. Purtroppo, siamo consapevoli che è improbabile che i colpevoli vengano sanzionati, soprattutto a causa della mancanza volontà da parte di una società più interessata a bloccare i tifosi del Napoli sui social media che ad eliminare la parte del tifo che infanga sia Verona che il club stesso.