Walter Mazzarri è il nuovo allenatore del Napoli.
A pensarci non ci si crede ed oggettivamente un po’ strano lo è. “Di tempo ne è passato..”, certo ne siamo coscienti.
Eppure, si dice che quando si cresce o si giunge a destinazione, non ci si debba mai dimenticare da dove si è partiti.
Ed il Napoli infatti è diventato grande soprattutto con Walter.
Dalle rimonte impossibili alle gare della consacrazione in Champions.
E su, quanto ci ha fatto emozionare il Napoli di Mazzarri? Via la Giacca, solo camicia e dita protese ad indicare quell’orologio. Messaggio inequivocabile, sia a chi fosse in campo, sia a chi sugli spalti, che non fosse finita.
Non lo è mai. E
forse è il messaggio perfetto per questo Napoli, per questi ragazzi e per questo ambiente
Si. Walter è qui per ricordarci che la stagione non è finita.
Probabilmente, anzi certamente, non vinceremo lo scudetto e forse non riusciremo neanche a rientrare in una ipotetica corsa, fine a se stessa si, ma che darebbe quantomeno la parvenza di competitività (che era ciò che si chiedeva ad inizio anno).
Ma il Napoli ha l’obbligo di provarci, di dedicare tutto se stesso, e probabilmente di andare oltre, mettendo in campo anche ciò che non ha.
O meglio, che non ha più (per info, chiedere al ) Mazzarri è chiamato a fare un’impresa, l’ennesima della sua carriera.
Questo Perché Walter eredita un gruppo smantellato nel suo credo, nella sua routine e negli automatismi.
Insomma, spogliato di alcune delle componenti che lo hanno portato al successo. Caro Walter, facile non è.
Ma Napoli è pronta a supportarti, ed ha piena fiducia in te.
Perché abbiamo visto, con i nostri occhi, che il lavoro sul campo, spesso, paga.
E se c’è una certezza, è proprio quella che “oggi come allora” difenderai la città e che la tua devozione alla causa sarà totale.
Al di là del risultato.
Ce lo hai già dimostrato in passato.
Si riparte da questo, chiedendoti di ridare dignità a questo gruppo e a questa stagione. I
l resto sarà un di più.
E chissà se lo stesso FATO, che un tempo fu beffardo ed ingiusto nel negarci quella Supercoppa a Pechino, della quale sei stato derubato come tutti noi, magari ce la riconsegni “con gli interessi”, se si può dire.
Perché adesso, forse, avrebbe un sapore ancor più magico di allora.
E nell’attesa di vederti esultare con i nostri colori addosso, ma soprattutto con la speranza che “la magia di un tempo” non sia perduta, non possiamo che guardarti e sorridere, provando un bel po’ di emozione.
Bentornato Walter.
E che “l’ERA MAZZARRIANA” possa risplendere.