Che dire, questa rubrica con gli amici di Meme Napoli non poteva che iniziare con lui, un modo per raccontarvi chi è stato Claudio Bellucci per il Napoli ma soprattutto per me.
Dunque, partiamo dal principio: iniziai a seguire il Napoli nei primi mesi del 97 quando stava per concludersi la prima esperienza di Gigi Simoni sulla nostra panchina, la prima partita che vidi in TV fu Inter-Napoli di Coppa Italia con goal di André Cruz su punizione, quella stagione terminerà come sappiamo nella maniera più infelice possibile, come la sconfitta di Vicenza nella finale di Coppa Italia con in panchina Montefusco che sul finale di stagione aveva sostituto il tecnico di Crevalcore, ma i nostri guai erano solo all’inizio.
In estate il nuovo allenatore divenne Bortolo Mutti che aveva appena salvato il Piacenza in uno spareggio (proprio a Napoli) contro il Cagliari di Mazzone, quella stagione come sappiamo vedrà gli azzurri battere tutti i più inimmaginabili record negativi con 4 allenatori che si succederanno (Mutti, Mazzone, Galeone e Montefusco) e calciatori indecenti che scenderanno in campo, alcuni per oggettivi limiti tecnici (Prunier, Pedros, Sergio) altri come Protti e Asanovic pur essendo tecnicamente validi si faranno trascinare dalla negatività di quella maledetta annata.
L’unica luce, fu proprio Claudio Bellucci…
In questa profonda oscurità l’unica luce fu proprio Claudio Bellucci, il ragazzo di San Basilio arrivò come contropartita dalla Samp nella trattativa che portò Alain Boghossian in blucerchiato, Claudio che doveva essere solo un’alternativa al duo Calderon-Protti riuscirà a segnare 10 dei 25 goal fatti in campionato più 3 in coppa Italia diventando di conseguenza l’idolo di noi bambini nati a cavallo degli anni 80-90 che con non so quale coraggio ci avvicinammo al calcio e ai colori azzurri proprio in quegli anni.
Col Napoli in serie B arriverà sulla panchina azzurra Ulivieri con una rosa che sulla carta doveva essere l’ammazza campionato della cadetteria, Bellucci però attratto dalle sirene di grandi club di serie A che volevano assicurarsi uno dei migliori giovani della passata stagione chiede la cessione trovando però l’opposizione di Ferlaino e inizia così il campionato di B svogliato e con un rendimento sotto le aspettative, e come se non bastasse a dicembre dopo un interessamento della Juve per sostituire Del Piero proprio come Alex si romperà il crociato terminando così il campionato 98-99 in netto anticipo. Tornerà in campo nella stagione successiva in Coppa Italia contro la Juve di Ancelotti ma nei successivi due anni nel capoluogo campano il rendimento sarà estremamente altalenante complici anche delle leggere ricadute al ginocchio che saltuariamente si presenteranno riuscendo a segnare 6 goal in B con Novellino e solo 2 in serie A con Zeman e Mondonico. Nel 2001 il Napoli scenderà nuovamente in B e questa volta col contratto in scadenza Claudio lascerà il golfo per passare al Bologna dove tornerà quello dei primi mesi partenopei diventando una bandiera dei felsinei, e negli ultimi anni di carriera giocherà nella Samp di Cassano e Mazzarri e infine in serie B a Livorno e Modena.
Ci rivediamo al prossimo articolo della Rubrica “Amarcord Azzurro”.
Bimbo di Claudio Bellucci, né aureliota e né delafobico ma pensatore libero ed equilibrato #forzanapolisempre #teambucks #parenziano