Così come nella prefazione del libro ‘Burattinai e galoppini’, di Marianna Archetti e Chiaretta Mannari, la menzogna con i vestiti della sua opposta – abbandonata sola soletta e nuda, nell’angusto pozzo – si spaccia per la verità, riuscendovi, perché ai molti non interessa indagare sulla sua reale natura.
Questo pare essere il leit motiv della narrativa costruita attorno al tecnico Leccese.
C’è chi parla di un “istant Coach” uno che non crea ma, anzi, distrugge.
Ma andiamo un po’ a fondo e capiamo se realmente, nelle sue esperienze pregresse, ha lasciato le famose “macerie” di cui si parla tanto…
Conte alla Juventus
Il Conte che arriva sulla panchina della Juventus approdandovi 7 anni dopo esserne stato uno dei giocatori simbolo, trova un club che per due anni di fila si è piazzato al settimo posto, con il duo Ferrara-Zaccheroni prima e con Delneri dopo.
In quell’annata arrivano dal mercato Lichtsteiner per 10 milioni , oltre ai più offensivi Elia per altri 10 milioni, al paraguaiano Estigarribia e a Giaccherini dal Cesena, ai quali si aggiunge il riscatto di Pepe dall’Udinese. Un’intuizione di Paratici gli regala Vidal e dal Milan arriva Pirlo a parametro zero; il colpo dalla trequarti in su è Vucinic. Le uscite saranno invece Aquilani, Felipe Melo, Tiago, Salihamidzic e Sissoko. Risultato: scudetto e creazione del ciclo Juve che porterà alla vittoria di 9 scudetti di fila tra lui e Max Allegri e 2 finali di Champions oltre a 4 coppe Italia e 5 supercoppe.
Conte al Chelsea
Le premesse con cui Conte arriva al Chelsea nell’estate 2016 sono per certi versi simili. I Blues hanno appena terminato la peggior stagione dell’era Abramovic e sono fuori da tutte le coppe (vi ricorda qualcosa?), condizione che può anche favorire un allenatore chiamato a restaurare. Sul mercato, pochi colpi ma ben assestati, considerando che in rosa militano già calciatori del calibro di Courtois, Terry, Fabregas, Hazard e Diego Costa. Degli asset già pronti, attorno ai quali va fatto qualche ritocco. Dal Psg David Luiz viene riacquistato per 35 milioni dopo averlo ceduto appena due anni or sono per 50; dal Leicester arriva Kanté per 35 milioni circa; dalla Serie A Conte pesca Marcos Alonso per 26 milioni; altri 39 milioni per il cartellino di Batshuayi dall’Olympique Marsiglia. Risultato: record di 13 vittorie consecutive mai raggiunto prima in Premier League e titolo ad appannaggio del Tottenham. L’ossatura di quella squadra, poi, getterà le basi per la vittoria prima dell’Europa League e poi della sorella maggiore Champions.
Conte all’Inter
All’Inter Conte arriva dopo il biennio Spalletti che riporta la squadra Milanese a disputare la massima competizione europea. Sul mercato, sotto la sua gestione, l’allenatore salentino chiede ed ottiene l’acquisto di Romelu Lukaku (per 75 e venduto a 115 milioni), Alexis Sánchez (in prestito), Christian Eriksen (27 milioni), Arturo Vidal (free agent), Achraf Hakimi (acquistato a 40 e venduto l’anno dopo a 70) oltre a Aleksandar Kolarov, Ashley Young, Diego Godín, Nicola Barella(42 milioni), Stefano Sensi (22 milioni), Valentino Lazaro (20 milioni) e Darmian. Insomma l’Inter al primo anno disputa una finale di Europa league ed al secondo vince uno scudetto costruendo e gettando le basi per la futura squadra campione d’Italia sotto la gestione di Inzaghi, vincitrice di 6 trofei nei successivi 3 anni (2 coppe Italia, 3 super coppe, 1 scudetto) conditi da una finale di Champions.
Conte al Tottenham
Ultima, ma non ultima, l’esperienza sulla panchina degli Spurs subentrando alla decima giornata, Conte ha dato impulso ad una clamorosa rimonta: 17 vittorie su 28 partite, buone per ricucire un gap di punti che sembrava ormai incolmabile e che, invece, ha condotto verso il sorpasso decisivo ai danni dell’Arsenal, maturato alla penultima giornata, riportando la squadra in Champions dopo averla presa 9ª in corsa. In questa che, ad onor del vero, è la sua esperienza meno felice si registrano gli acquisti di Kulusevski, Bentancur, Richarlison, Bissuma, Spence, Danjuma e Porro per un totale di 134 mln che se rapportati al bilancio biennale del club inglese di quasi 1 miliardo, assumono un’altra valenza.
Bene, pare abbastanza per sfatare questo “falso mito”? L’opera di mitigazione del clima attorno alla notizia della trattativa Conte, dovrebbe essere sostenuta dai fatti e non da illazioni; bisognerebbe mettere da parte la mistificazione, soprattutto ed ahimè, nell’era della digitalizzazione dove, ormai, l’informazione è a portata di tutti. Ben vengano le opinioni disparate, purché non si cerchi in tutti i modi di commutarle in verità assolute!
Ciro Villani, classe 99’; studente di Giurisprudenza. Mi piace il Napoli sin da bambino. Sono un’appassionato del calcio a 360° , ma amo soprattutto il racconto, la cronaca e i sentimenti che genera questo sport in milioni di appassionati. Adoro parlare e scrivere di calcio, cercando di interpretare – traslandolo in testi – il sentimento del tifo napoletano.