Biografia, Caratteristiche e Stile di Gioco di Rafael Marín
Rafael Marín, per tutti “Rafa”, è un difensore centrale spagnolo classe 2002, cresciuto nel settore giovanile del Real Madrid sin dall’età di quattordici anni e da sempre considerato come uno dei migliori prospetti della storica e fiorente cantera dei Blancos.
Grazie alle sue ottime qualità, che lo rendono un difensore completo e dalla spiccata personalità, è sempre stato un punto fermo delle Nazionali giovanili spagnole, facendo tutta la trafila dall’Under 17 a quella Under 21, selezione con cui è ancora tutt’oggi impegnato.
Grazie alle sue ottime qualità, che lo rendono un difensore completo e dalla spiccata personalità, è sempre stato un punto fermo delle Nazionali giovanili spagnole, facendo tutta la trafila dall’Under 17 a quella Under 21, selezione con cui è ancora tutt’oggi impegnato.
Dopo un’ottima stagione disputata nelle serie minori spagnole col Real Madrid Castilla, nell’estate 2023 per Rafa Marin arriva il grande e meritato salto di categoria col prestito all’Alavés, squadra appena neopromossa in Liga.
Col Club Basco, dunque, disputa il suo primo campionato di Primera División, concludendo la stagione con 33 presenze (di cui 27 da titolare) e rivelandosi in pochissimo tempo come uno dei perni principali della squadra ma, soprattutto, come una delle sorprese del campionato spagnolo, in virtù delle sue buonissime prestazioni che hanno aiutato i “Babazorros” a classificarsi al decimo posto in classifica.
Un centrale di piede destro, ma…
Rafael Marín è un centrale difensivo di piede destro ma, allo stesso tempo, abile anche col mancino, cosa che gli consente di poter agire all’occorrenza anche sul lato sinistro della difesa.
Tatticamente ha quasi sempre ricoperto il ruolo di difensore centrale di una linea a 4, sia col Castilla che con l’Alaves, ma le sue caratteristiche e la sua elevata intelligenza tattica potrebbero consentirgli di agire in maniera efficace anche in una linea a 3, come centrale o soprattutto come braccetto, date le sue capacità nel poter aggredire alto per andare a recuperare palla e in ripiegamento.
Queste sue doti, inoltre, sono l’ideale per un tipo di difesa impostata per giocare in maniera più alta e potrebbero, quindi, incastrarsi bene nel classico reparto arretrato di Antonio Conte.
Particolarmente strutturato fisicamente e con un’altezza di oltre 1 metro e 90, grazie alla quale eccelle nei duelli aerei, si distingue per l’intensità che porta sul terreno di gioco, risultando molto efficace nei contrasti in cui raramente si risparmia.
Nonostante la stazza, non soffre molto nell’allungo ma può andare in difficoltà nei primi metri, soffrendo molto in questa fase.
Le sue qualità maggiori dal punto di vista dell’apporto difensivo le troviamo soprattutto nel posizionamento e nelle letture.
Oltre ad essere molto difficile da superare nell’uno contro uno, non si fa quasi mai trovare impreparato sulle sortite offensive degli avversari, leggendole quasi sempre in maniera molto lucida.
Anche se questi due aspetti possono ancora essere migliorati.
Calciatore molto carismatico e grintoso, eccelle inoltre anche negli intercetti e nelle abilità con la palla tra i piedi, da buon difensore di scuola tipicamente “spagnola”. Ma da questo punto di vista va fatto un piccolo appunto.
Nonostante sia abile nel palleggio e dotato di una buona facilità di calcio, abilità in cui eccelle soprattutto con lanci lunghi sempre precisi e ben calibrati, Il gioco dell’Alaves di Luis Garcia, avente poco posizionamento ottimale di uomini liberi più vicini in fase di costruzione e con poche soluzioni di passaggio nel primo terzo di campo, ha un po’ ridimensionato la sua abilità di costruzione dal basso e non l’ha favorita.
Di conseguenza la sua costruzione nell’ultima stagione non è stata molto “pulita” e i suoi passaggi progressivi, mirati a rompere le linee avversarie e a spostare la palla in avanti, non sono stati del tutto produttivi.
Tatticamente ha quasi sempre ricoperto il ruolo di difensore centrale di una linea a 4, sia col Castilla che con l’Alaves, ma le sue caratteristiche e la sua elevata intelligenza tattica potrebbero consentirgli di agire in maniera efficace anche in una linea a 3, come centrale o soprattutto come braccetto, date le sue capacità nel poter aggredire alto per andare a recuperare palla e in ripiegamento.
Queste sue doti, inoltre, sono l’ideale per un tipo di difesa impostata per giocare in maniera più alta e potrebbero, quindi, incastrarsi bene nel classico reparto arretrato di Antonio Conte.
Particolarmente strutturato fisicamente e con un’altezza di oltre 1 metro e 90, grazie alla quale eccelle nei duelli aerei, si distingue per l’intensità che porta sul terreno di gioco, risultando molto efficace nei contrasti in cui raramente si risparmia.
Nonostante la stazza, non soffre molto nell’allungo ma può andare in difficoltà nei primi metri, soffrendo molto in questa fase.
Le sue qualità maggiori dal punto di vista dell’apporto difensivo le troviamo soprattutto nel posizionamento e nelle letture.
Oltre ad essere molto difficile da superare nell’uno contro uno, non si fa quasi mai trovare impreparato sulle sortite offensive degli avversari, leggendole quasi sempre in maniera molto lucida.
Anche se questi due aspetti possono ancora essere migliorati.
Calciatore molto carismatico e grintoso, eccelle inoltre anche negli intercetti e nelle abilità con la palla tra i piedi, da buon difensore di scuola tipicamente “spagnola”. Ma da questo punto di vista va fatto un piccolo appunto.
Nonostante sia abile nel palleggio e dotato di una buona facilità di calcio, abilità in cui eccelle soprattutto con lanci lunghi sempre precisi e ben calibrati, Il gioco dell’Alaves di Luis Garcia, avente poco posizionamento ottimale di uomini liberi più vicini in fase di costruzione e con poche soluzioni di passaggio nel primo terzo di campo, ha un po’ ridimensionato la sua abilità di costruzione dal basso e non l’ha favorita.
Di conseguenza la sua costruzione nell’ultima stagione non è stata molto “pulita” e i suoi passaggi progressivi, mirati a rompere le linee avversarie e a spostare la palla in avanti, non sono stati del tutto produttivi.
In conclusione, Rafa Marin nonostante la giovane età è un difensore molto interessante, dalla grande personalità e con ancora grandi margini di miglioramento.
Se l’hai perso, puoi recuperare il Vol.1 con l’approfondimento su Mario Hermoso, in questo articolo.
Andrea Melisi, nato a Napoli nel 1994.
Ex studente universitario, lavoro come artigiano nel laboratorio nautico di famiglia. Da sempre appassionato di calcio a 360 gradi, nel tempo libero adoro guardare ogni sorta di partita. Mi piace scrivere e parlare di ogni aspetto di questo magnifico sport e dei tantissimi giovani talenti che lo praticano.