La conferenza di Conte “mi ha fatto sentire qualcosa in pancia”, per non volerlo citare immediatamente, diciamo (…).
Inutile negare che l’emozione e la responsabilità di viverla da “insider” (a proposito: dei tanti famosi sui social, che hanno “agganci”, “amicizie” e sono “insider” (??) non ne visti neanche uno, vabbè) e di “faticà” al supporto di (…), condividendo tanti momenti privati al riparo dalle telecamere saranno a dir poco indimenticabili.
Tutto molto bello, ma “il punto” della conferenza di Conte al Palazzo Reale di Napoli, non è questo.
Tutto molto bello, dicevo, ma lo sarà ancor di più se la conferenza nei prossimi giorni sancirà l’inizio di una vera rivoluzione in casa Napoli.
Finalizzata, innanzitutto, al riportare il Napoli nella condizione di essere una squadra vera, o normale se preferite.
Dal mister Antonio Conte, mi aspetto innanzitutto che il Napoli ritorni ad essere squadra, ovvero un gruppo coeso e focalizzato su un obiettivo condiviso.
Il resto verrà, ma non si può pensare dipenda solo da lui ed è bene dirlo in maniera molto chiara.
Infatti, nel post conferenza non mi è piaciuta e non mi stanno piacendo quelle “convinzioni” e/o speranze che sembra quasi possano toccarsi con mano tra i tifosi del Napoli, secondo le quali “Antonio Conte rivoluzionerà tutto da solo e lo farà alla grande”.
Ad Antonio Conte servono calciatori forti; forti e felici di rappresentare il 1926.
Nonché idonei alla sua idea di calcio, che è precisa e netta al di là della propaganda sul multi culturalismo tattico, alla quale non si è sottratto, come ormai non fa più nessun allenatore.
(Pure Rudi Garcia disse che voleva una squadra duttile tatticamente e che sapesse cambiare….)
Dopodiché, se saprà ulteriormente “gasarli”, imponendo loro quel culto della “fatica” necessaria “per scoprire se stessi” ben venga.
Inoltre, mi aspetto una squadra preparatissima tatticamente: che giochi a 3 o 4 dietro, che gli attaccanti siano “in linea” oppure in “2-1” (ma che significa????), che il centrocampo sia a 4 o 5 credo conti ben poco, a patto che la squadra mostri in campo una chiara idea di come offendere e difendersi.
La conferenza di Conte mi ha fatto “sentire in pancia” innanzitutto che la sua nomina a tecnico della Prima Squadra Azzurra rappresenta un grande carico di responsabilità per il Club, che pare aver assunto in maniera corretta, professionale e soprattutto condivisa (pare!): quindi, complimenti al Club; cioè, complimenti ad Aurelio De Laurentiis, che continuerà a dare l’ultima parola su tutto, come giusto che sia, nonostante stia allargando lodevolmente il team di lavoro dentro e fuori la squadra.
In conferenza, ha già vinto il 1° Titolo in azzurro.
Cos’altro dire? è arrivato a Napoli con l’autorevolezza di chi ad un certo punto mi aspettavo ordinasse di cambiare pure l’arredo del Palazzo Reale e i sensi di marcia del Centro Storico UNISCO, in ottemperanza al Manifesto di “avere voce in capitolo su tutto”, come da Antonio Conte ci si aspetta.
E ben venga, finalmente un allenatore di fortissima personalità che in Conferenza Stampa dice esattamente ciò che vuole dire senza fitri.
Finalmente un allenatore capace di rianimare fiducia e passione in Città e nella nostra tifoseria.
Se questi sono i presupposti della stagione 2024-25, penso si possa essere tutti estremamente soddisfatti.
Io ci credo: sotto la guida di Antonio Conte, si può realizzare un upgrade concreto, indipendentemente dai Titoli o dai piazzamenti in Classifica.
Se non è questo un 1° Titolo da allenatore del Napoli, cosa lo è?
Co-founder @memenapoli , Docente e Consulente Marketing e Comunicazione ma soprattutto Forza Napoli Sempre a voi e famiglia!
