L’acquisto e la quasi ufficialità con le visite mediche superate, di Leonardo Spinazzola ha suscitato un po’ di dubbi da parte dei tifosi del Napoli.
Non stiamo parlando di certo di Roberto Carlos ma di un giocatore che merita maggiore rispetto e vanno analizzati i numeri, per quello che sono certamente.
Possono però, darci una mano per capire che giocatore stia prendendo il Napoli e cosa ci si possa aspettare da lui.
Spinazzola è stato il più veloce di tutti, 38,3 km/h come l’ungherese Négo, ad Euro 2020(2021). Ossia tre anni fa, che nel calcio equivalgono ad un’epoca calcistica lontana e arcaica. Ma un giocatore che corre sulla fascia in quel modo, nell’Italia non si vedeva probabilmente dai tempi di Bruno Conti.
Nell’arco della sua carriera (363 partite) non ha mai fatto mancare il suo contributo alla manovra nella squadra in cui militava, e per lungo tempo è stato una bella spina nel fianco per le difese avversarie.
Staremmo parlando quindi di un giocatore incredibile, no? Certo.
Leonardo Spinazzola ed il calvario infortuni
Peccato solo per quel calvario di infortuni che ne ha condizionato inevitabilmente il percorso, in Nazionale e nei club.
Infortuni che lo hanno costretto a saltare 200 gare nell’arco degli ultimi dieci anni.
C’è da analizzare una cosa, ossia che gli infortuni che ha subìto, sono stati molto gravi e le stagioni in cui ha giocato di più, saltando meno gare sono quelle 15/16 (zero infortuni) e 18/19 (una sola partita saltata).
Rispettivamente al Perugia e alla Juventus.
Il vero infortunio pesante è stato nel luglio del 2021 in Nazionale con la lacerazione del tendine di Achille che lo ha tenuto fuori per 56 partite e 278 giorni.
Non soffermandosi sui soli infortuni, dovremmo ampliare il discorso dei “pro” per il suo acquisto.
Con un grosso “se” davanti. Il signor Spinazzola se, appunto, riuscisse a mantenere un trend di forma fisica non eccezionale ma nemmeno altalenante come nelle stagioni a Roma sarebbe un top acquisto a costo zero.
Nella stagione 23/24 ha giocato 34 partite, segnando un gol e fornendo quattro assist.
Di queste 34, 10 in Europa League.
Male non sono, restano quindi numeri condivisibili con quelle che sono le esigenze degli azzurri.
Il Napoli infatti quest’anno non avrebbe le Coppe europee e nella migliore delle ipotesi dovesse giungere in finale di Coppa Italia, il totale delle partite non raggiungerebbe il numero di 50 da sostenere.
Considerando anche che gli azzurri hanno già Olivera sulla fascia sinistra,a potersi alternare con l’esterno italiano, la visione delle cose cambia drasticamente.
Per non parlare anche della possibilità di vedere Mazzocchi adattato a sinistra, sarebbero in tre sulla corsia mancina.
Con un solo turno infrasettimanale ad ottobre da giocare e tutto il resto da vedere di domenica in domenica.
In più c’è da aggiungere una cosa non di poco conto: con Antonio Conte la preparazione atletica è massacrante e sicuramente costringerà molti, non solo Spinazzola, a qualche giorno ai box per affaticamenti muscolari e altri infortuni che potrebbero fermarne la preparazione, ma lo staff del leccese sarebbe sicuramente in grado di porre rimedio ai fastidi muscolari che giungeranno.
Conoscendo bene il calciatore che in ottica internazionale è noto, soprattutto dopo Euro 2020.
Forse anche questo ha spinto l’esterno ex Roma a scegliere una piazza difficile ma adrenalinica e impegnativa come Napoli, perchè si sa che al giorno d’oggi c’è sempre l’opzione Arabia Saudita per quei calciatori non più competitivi e che vogliono la pensione dorata prima del ritiro.
Infine, c’è da aggiungere che il calciatore non ha mai fatto mancare, quando in campo, il suo sostegno alla causa e ha sempre dato il massimo che era nelle sue possibilità in quel momento per portare a casa il risultato. L
’impegno sarebbe garantito, fermentato dal motivatore per eccellenza in panchina.
Leonardo Spinazzola, la fascia sinistra è tua e la rinascita è possibile.