I termini “New Era”, o più precisamente “New 3ra” non rievocano felici ricordi nei tifosi azzurri.
La New Era Napoli, della scorsa stagione.
Lo slogan dello scorso anno infatti, ideato per festeggiare uno storico scudetto, preannunciava l’inizio di un nuovo corso societario più che sportivo, ma è purtroppo coinciso con l’ingaggio di Garcia prima e di Mazzarri poi, con la direzione sportiva affidata ad un Meluso qualunque e con un ulteriore accentramento del potere nelle mani del presidente De Laurentiis.
Inutile ribadire quanto la new 3ra sia stata un vero e proprio disastro, sportivo e soprattutto societario; l’accentramento di potere di cui sopra si è rivelato deleterio tanto per la società quanto per le casse azzurre, e si è rivelato tale in quanto De Laurentiis, così come qualsiasi altro presidente che si rispetti, non poteva né doveva essere l’unica figura di riferimento in una società che punta ad altissimi livelli.
Tuttavia, per citare il grande Tullio Maddaloni, “devi toccare il fondo per risorgere”; mai affermazione fu più vera e adatta.
La New Era, è finalmente iniziata!
Il Napoli, dopo aver toccato il fondo della gestione De Laurentiis, è risorto dalle sue ceneri; e lo ha fatto non solo ingaggiando il miglior allenatore disponibile su piazza, né prendendo uno dei centrali difensivi più promettenti del campionato di Serie A. Lo ha fatto con l’organizzazione, con la cura per la comunicazione, con il rispetto dei tempi, dei ruoli e soprattutto dei tifosi.
Basti pensare alla conferenza di presentazione di Mister Conte nella splendida cornice di Palazzo Reale, in cui De Laurentiis ha giustamente lasciato tutta la scena all’ex Chelsea, abbandonando qualunque protagonismo – esclusa qualche DOVEROSA bordata a chi di dovere – e mettendo silenziosamente in chiaro che quest’anno si limiterà a fare ciò che gli riesce meglio, lasciando il resto nelle sapienti mani dell’allenatore, di Manna e Lele Oriali.
Il luogo scelto per la presentazione di Antonio Conte, oltre a rappresentare per chi vi scrive un qualcosa di squisitamente simbolico relativo ad una nuova incoronazione o alla fine della “vecchia” monarchia, non è stato assolutamente casuale; il tempo potrà smentire le nostre parole ma ci è sembrato che, finalmente, il Napoli abbia intrapreso un percorso comunicativo di stampo prettamente identitario, che porterà la società – e non la squadra, quella già lo è – a divenire un tutt’uno con la città.
A conferma di ciò c’è il meraviglioso video di presentazione delle nuove maglie, avvenuto temporalmente in linea con le altre società per la prima volta nella gestione ADL e non a pochi giorni/settimane dall’inizio del campionato, che suggella il legame tra Napoli ed il Napoli; “Proud to be Napoli”, questo il titolo del video, ha come unica protagonista Partenope e le sue mille, contrastanti sfaccettature, che si uniscono per donare alla seconda pelle della città un valore che trascende lo sport e diventa, appunto, identità.
Questo video, così come quello di presentazione dei training kit, rappresenta l’inizio di un percorso comunicativo in netto contrasto con il passato, sia dal punto di vista qualitativo, fino ad ora per la verità estremamente basso (ricordiamo i teloni con le maglie a Dimaro, o i puzzle sul Corriere dello Sport…) sia dal punto di vista del raccogliere ed accogliere quello che è il sentiment dei tifosi, primi sostenitori dell’azienda Napoli oltre che della squadra, che con questa strategia potrebbero finalmente sentirsi rappresentati non solo dagli 11 in campo.
In netta controtendenza rispetto al passato, inoltre, abbiamo anche visto come la società si sia impegnata nel rendere noti al pubblico in maniera estremamente tempestiva i prezzi degli abbonamenti e le modalità di acquisto degli stessi; un netto passo in avanti per chi, qualche anno fa, ad Agosto non aveva ancora presentato alcuna campagna di fidelizzazione.
Dal punto di vista comunicativo dunque si son fatti enormi passi in avanti, ed in un mondo in cui ormai è impossibile tralasciare questo aspetto in quanto tutto è comunicazione, sembra che la SSC Napoli abbia finalmente ascoltato chi, come il sottoscritto, chiedeva a gran voce una crescita, che ad altro non è utile se non a crescere.
Non è un caso tuttavia che i suddetti passi in avanti siano stati fatti proprio quando l’organigramma societario abbia smesso di svilupparsi in linea retta, ampliandosi con nuove figure messe al posto giusto, nel momento più giusto possibile; avere più figure di riferimento, ripartire le responsabilità e creare un modello organizzativo di livello è fondamentale per far fronte alle naturali difficoltà che si potrebbero palesare durante il corso dell’anno, che non possono nè devono essere risolte da un singolo, che nel tentativo di dare estrema importanza alla sua figura finirebbe per svilirla.
Tutto ciò era quello che una nutrita parte della tifoseria chiedeva a gran voce, ma che per altri risultava un inutile accessorio a quelle che sono invece le prestazioni sportive, senza pensare che molto spesso queste ultime dipendono anche e soprattutto dalla presenza di un modello organizzativo valido.
Bastava poco per migliorare; il Napoli, per fortuna, sta facendo tanto, smentendo quella parte di tifoseria menzionata poc’anzi ed intraprendendo un percorso comunicativo, identitario e di conseguenza sportivo che, probabilmente, lo proietterà definitivamente nell’Olimpo del calcio italiano, più di quanto già non li sia. Tutto ciò accadrà a patto che la società continui a percorrere la strada che ha iniziato a tracciare, cambiando per essere sempre più se stessa.
La New Era Napoli, quella vera, è appena iniziata, ed è tutto ciò che chiedevamo; il Napoli ha ascoltato, e chissà che non possa ritornare campione, e non c4mpione, quando meno se lo aspetta.
Identità e organizzazione: la New Era Napoli è finalmente iniziata
Avvocato, perchè nascere tifoso del Napoli non era un dramma abbastanza grande. Amante del bel gioco, devoto al 10 ed al suo discepolo, il fenomeno con la 77. Non parlatemi di #New3ra, ho già il fegato abbastanza ingrossato.