Napoli sta toccando con mano il famoso “effetto Conte” del quale tanto ha parlato e si è raccontata nelle ultime settimane, pur senza mai averlo visto così da vicino o toccato con mano.
Noi Napoletani, in questo caso, se ci fate caso abbiamo parlato, soprattutto nelle ultime settimane, per sentito dire e/o per ciò che inconsciamente avremmo voluto vedere di li a breve, ma mai dopo una “presa visione diretta” della materia.
Oggi, almeno io, penso di poter dire qualcosa a riguardo: per ciò che ho visto e soprattutto avvertito, nel mentre ne ascoltavo le parole al Palazzo Reale a due passi da Lui.
Oggi, almeno io, penso di poter dire qualcosa a riguardo: per ciò che ho visto e soprattutto avvertito, nel mentre ne ascoltavo le parole al Palazzo Reale a due passi da Lui.
Quindi esiste l’effetto Conte? direi di sì.
Antonio Conte di sicuro cambia la percezione con la quale il tifoso inizia ad intravedere e/o vedere la squadra per cui tifa.
E le sue prospettive, le quali ovviamente saranno rosee proprio perché c’è Lui.
E le sue prospettive, le quali ovviamente saranno rosee proprio perché c’è Lui.
Il suo Napoli non ha ancora giocato un minuto, ma tutti pendiamo già dalle sue labbra.
Se l’anno scorso Rudi Garcia avesse, con la forza del pensiero, insegnato la lingua italiana a Natan in 30 minuti, anziché nei 300 e passa giorni realmente impiegati (?), state pur certi che avremmo continuato a guardarlo con preoccupazione e, soprattutto, diffidenza.
Con Antonio Conte questo non avviene, per mille motivi, il più impattante è che ti trasmette sicurezza.
Con Antonio Conte questo non avviene, per mille motivi, il più impattante è che ti trasmette sicurezza.
Una sicurezza che ha la caratteristica di infondere forza, che ti fa sentire migliore di ciò che sei in realtà, con la quale mentalmente si ha una predisposizione più solida anche alla risoluzione delle problematiche, grazie all’approccio pro attivo e risolutivo tipico delle persone che hanno un’alta considerazione di se.
Il Napoli di Rudi Garcia non ha convinto dalla prima amichevole di Dimaro.
Scommettiamo che quello di Antonio Conte se dovesse perdere con il Mantova, sarebbe normale perché bla bla bla?
Ecco: però poco importa, perché la sicurezza che infonde, molto velocemente si trasforma in entusiasmo.
Il Napoli di Rudi Garcia non ha convinto dalla prima amichevole di Dimaro.
Scommettiamo che quello di Antonio Conte se dovesse perdere con il Mantova, sarebbe normale perché bla bla bla?
Ecco: però poco importa, perché la sicurezza che infonde, molto velocemente si trasforma in entusiasmo.
E l’entusiasmo si sa, focalizza il cervello a lavorare con la sua parte più ottimista ed esuberante.
Il mister è la super star di Dimaro
Atmosfera caldissima oggi per il Mister a Dimaro
[📽@vinci7121 ] pic.twitter.com/vBrYiftIoM
— MEME NAPOLI | Social Talk TV (@memenapoli) July 13, 2024
L’esaltazione delle tribunette di Dimaro ad ogni suo cenno di coinvolgimento non ricordo di averla già vista, non in questa proporzioni.
Ho visto scene tratte dai contributi video autoriali di Meme Napoli davvero incredibili.
Ai limiti dell’idolatria: siamo sempre la, non ha giocato ancora una partita.
Ho visto scene tratte dai contributi video autoriali di Meme Napoli davvero incredibili.
Ai limiti dell’idolatria: siamo sempre la, non ha giocato ancora una partita.
Però ne stiamo vedendo gli allenamenti, e stiamo notando la reattività del gruppo e lo stremo delle forze al termine di ogni seduta.
Siamo davvero in pochi, quelli abbastanza preparati da poter interpretare correttamente tutte le fasi di una seduta d’allenamento.
Quelle di Antonio Conte inoltre sono complesse, perché spesso interrotte dalla sua versione maestro di sostegno che spiega fisicamente i movimenti con e senza palla calciatore per calciatore.
Però ne siamo tutti entusiasti e tutti pensiamo siano sedute d’allenamento coerenti con il target di allenatore che Conte rappresenta, mentre l’anno scorso la preparazione atletica è stata sbagliata alla Sala delle Porcellane di Capodimonte, e Politano poteva farselo uscire prima senza aspettare Dimaro 2024 o no? (sto divagando.)
Quelle di Antonio Conte inoltre sono complesse, perché spesso interrotte dalla sua versione maestro di sostegno che spiega fisicamente i movimenti con e senza palla calciatore per calciatore.
Però ne siamo tutti entusiasti e tutti pensiamo siano sedute d’allenamento coerenti con il target di allenatore che Conte rappresenta, mentre l’anno scorso la preparazione atletica è stata sbagliata alla Sala delle Porcellane di Capodimonte, e Politano poteva farselo uscire prima senza aspettare Dimaro 2024 o no? (sto divagando.)
Quindi l’effetto Conte esiste o non esiste?
Direi che è questo, l’effetto Conte.
Non solo esaltazione ed entusiasmo, attenzione, ma anche fatti concreti: come l’intensità tecnico tattica degli allenamenti e dell’azione del club sul mercato, che pare quasi dopata da un qualche elemento con il quale mai prima d’ora si era “contaminata”.
Marin, Spinazzola e Buongiorno presi al 13 luglio, non è il Napoli “di sempre”.
Hermoso che pare ormai una formalità, peggio.
Ma non finisce qui, l’effetto Conte.
Ha dominato la platea del Palazzo Reale e imposto il mood amma faticà finanche sul merchandising,
Ha ribaltato i casi Di Lorenzo e Kvara con incrollabile autorevolezza.
E mi fermo, perché se ancora non ci sono riuscito allora difficilmente saprei spiegarvi in altro modo cos’è l’effetto Conte.
Direi che è questo.
Non oso pensare cosa accadrà alle prime vittorie che contano: li, dovrà essere bravo a gestire ed allenare anche noi, perché la sensazione è che non saranno poche.
Co-founder @memenapoli , Docente e Consulente Marketing e Comunicazione ma soprattutto Forza Napoli Sempre a voi e famiglia!