Non c’è giorno in cui un essere umano si sveglia e riesce nel corso della giornata a non commettere errori.
Volente o nolente, pensiamo, diciamo o facciamo qualcosa che comporta delle conseguenze negative.
Quando questo accade, una persona intelligente immagazzina ciò che è successo e ne trae delle soluzioni per il futuro.
Errare è la base per potersi migliorare in ogni campo della vita.
Nel calcio, come nella vita, molte volte per potersi “rialzare” da situazioni pericolose bisogna fare solo una cosa: rischiare.
Rischiare ti fa gettare il cuore oltre l’ostacolo, ti fa fare cose che a mente lucida risulta difficile soltanto pensare ed anche se nel mentre soffri, alla fine raccogli risultati sperati e sudati.
Il Napoli con Antonio Conte ha iniziato questo processo di risalita dopo il tonfo clamoroso dell’anno scorso ma quello che sfugge ai più è che putroppo, il comandante da Lecce, NON basta.
I problemi della Rosa del Napoli 2024-25
La verità fa male ma la realtà è questa:
Juan Jesus, Ostigard, Mazzocchi, Gaetano, Cajuste, Lindstrom, Simeone, Politano, Mario Rui, Cheddira sono profili che con il Napoli e soprattutto con Antonio Conte, centrano poco.
Dieci nomi al quale potrebbero aggiungersene altri col quale il DS Manna dovrà fare i conti fino all’ultimo giorno di mercato.
Certi profili che hanno dato tanto al Napoli ma che bisogna avere la forza di salutare ed altri che, onestamente parlando, con la maglia azzurra centrano poco e niente.
Non liberarsi di questi profili potrebbe farci rivivere ciò che abbiamo vissuto in parte l’anno scorso. Perché?
I motivi sono i semplici:
– Conte stesso ha dichiarato: “La rosa è di medio livello”.
Questo potrebbe bastare a qualsiasi persona dotata di cervello a capire che il messaggio mandato alla società è quello di VENDERE gli esuberi (vedi sopra) ed ACQUISTARE giocatori di livello.
Antonio ha pazienza ma fino ad un certo punto.
La storia insegna.
– Giocheremo due sole competizioni, campionato e Coppa Italia.
Non serve una rosa composta da 25/26 giocatori ma da 18/20 elementi in grado di mettere in seria difficoltà mister e intero staff tecnico nelle scelte.
Attualmente, i titolari del Napoli tutti quanti noi li sappiamo come conosciamo le parole delle canzoni di Pino Daniele e questo non è un buon segno.
– Buongiorno, Spinazzola e Marin sono acquisti che servono a puntellare un reparto devastato come la difesa ma quando il CENTROCAMPO non gira, l’intera squadra ne risente.
Conte ha sempre avuto centrocampisti che pendevano dalle sue labbra e che gli hanno dato sempre garanzia di riuscita.
Lobotka, Anguissa, Folorunsho e Cajuste compongono un centrocampo degno di una squadra che deve quanto meno tornare in Champions League?
L’errore commesso l’anno scorso è stato quello di guardarsi allo specchio e farsi ammaliare da quel meraviglioso tricolore che tanto abbiamo sognato sulla nostra maglia.
In questa stagione stiamo rischiando di fare la stessa cosa sognando che con Conte si risolvano tutti i problemi ma vi svelo un segreto: Antonio Conte NON ha poteri magici.
I miracoli li faceva Gesù Cristo e a lui si è avvicinato solo Diego.
Ora, come detto più volte dallo stesso Conte, bisogna solo LAVORARE, LAVORARE E LAVORARE.
Cultura del lavoro MA servono i soldati giusti.
Non si è mai visto un comandante andare in guerra da solo.
Manna o meglio, De Laurentiis è avvisato: mai come quest’anno vanno fatti investimenti per il futuro del Napoli e per garantire a chi verrà dopo l’attuale presidenza di trovare una società MODELLO e non una bancarella del torrone.