Oggi si apre la stagione 2024/2025 della Serie A.
Mentre aspettiamo qualche nuovo acquisto del Napoli e un tuffo al mare, arriva il tweet della Lega Serie A con la mappa geografica delle squadre presenti nel massimo campionato italiano.
È evidente che la Serie A si sta trasformando in una “Serie A Lombardia”.
E la situazione della stagione 2024/2025, non migliora affatto guardando la mappa della Serie B per il Sud Italia.
La Lombardia conta 5 squadre in Serie A e 3 in Serie B.
Questo significa che ben 7 province (Milano, Monza, Bergamo, Como, Mantova, Cremona, Brescia) hanno almeno una squadra tra A e B.
Un dato allarmante se paragonato a tutto il Sud Italia, che conta più o meno lo stesso numero di province, evidenziando una disparità preoccupante.
Numerose sono le assenze importanti nei primi due campionati: Catania, Avellino, Benevento, Taranto, Reggio Calabria, Foggia, Pescara.
E non dimentichiamo regioni come il Molise e la Basilicata, che praticamente non hanno mai vissuto l’esperienza della Serie A.
Anche nel Centro Italia la situazione è critica: squadre umbre e marchigiane non vivono la Serie A da decenni. Sembra di tornare alla Serie A di inizio Novecento, quando Piemonte, Liguria e Lombardia avevano un loro campionato che, di fatto, valeva anche per le Regioni escluse.
Questa situazione è un problema non solo dal punto di vista dell’economia sportiva, ma anche dell’economia generale delle zone interessate.
Le piazze del Sud sono storicamente tra le più appassionate d’Italia, e non parliamo solo di temperature.
La mancanza di rappresentanza meridionale nei campionati di vertice non solo impoverisce il campionato stesso in termini di passione e partecipazione, ma rischia anche di alienare una parte significativa dei tifosi locali.
Quando le loro squadre del cuore continuano a languire nelle serie inferiori, spesso a causa di problemi economici, questi tifosi, privati del sogno di sostenere il club della propria città in un campionatl di vertice, saranno sempre più propensi a tifare per squadre lontane, spesso strisciate.
Questo fenomeno non solo quindi indebolisce il tessuto sportivo locale, ma contribuisce a una polarizzazione che avvantaggia ancor di più le aree già dominanti, aumentando il divario tra Nord e Sud.
In questo scenario, il calcio rischia di perdere una delle sue caratteristiche più belle: il senso di appartenenza e identità che lega una squadra alla propria comunità, e che noi napoletani riteniamo fondamentale.