Verona-Napoli 3-0 è il peggior esordio del Napoli di Conte che si potesse immaginare.
Nessuno, a rigor di logica, avrebbe potuto immaginare un tale crollo verticale alla prima in campionato del “comandante di Lecce”, neanche i più critici o pessimisti.
Neanche quelli la cui gravità della situazione era fin troppo chiara già dopo le avvisaglie della partita con il Modena.
Verona-Napoli 3-0 è un’umiliazione, un punto esclamativo definitivo sulle evidenti difficoltà tecnico tattiche che la squadra, nonostante la “cura Conte” e gli allenamenti super intensivi, ha iniziato a palesare sin dal ritiro, non appena si è alzato il livello della squadra avversaria (vedi Girona).
Verona-Napoli 3-0 è un equivoco che rischia di divenire tragedia
Lo dico in breve: il Napoli di Conte, se continuerà a lavorare sul progetto 3-4-2-1 in assenza degli interpreti giusti, nonostante Conte si candida ad una stagione mediocre.
E mi sorprendo, sinceramente, di come il mister, in assenza dei famosi interpreti, abbia pure schernito il famoso “433, 433, 433, 433, decimo posto” che almeno gli interpreti li aveva.
Non capisco come pensa di ricavare qualcosa di buono da questo Napoli, con questo sistema e gli interpreti che il Club, bontà sua, gli ha messo a disposizione al 19 agosto.
Calcolando anche il fatto che, a rigor di logica, in questi ultimi giorni di mercato il Napoli non cambierà 6-7 calciatori.
E se dovessero arrivare uno o due ulteriori centrocampisti di qualità? poi, come li lasci fuori? e come lasci fuori uno tra Lobotka e Anguissa in una stagione da una sola competizione?
Difesa a 3, parliamone.
Da quando il calcio ha iniziato a considerarsi “moderno”, gli allenatori hanno iniziato a schierarla con due marcatori e un braccetto “ex terzino” e solo i più spregiudicati usano il marcatore al centro e ben due braccetti (e poi c’è Guardiola che annienta il Chelsea con dietro 3 centrali puri, ma vabbè).
In ogni caso, nella difesa a tre, il centrale dovrebbe prediligere l’anticipo alla marcatura diretta, così da rilanciare velocemente l’azione, guadagnare tempi di gioco e possibilmente verticalizzare per il mediano più basso, oppure alzare palla con precisione e lunga gittata verso il centro boa in avanti.
Rrahmani non sa farlo, ha altre skills.
Dovrebbe occuparsene Buongiorno, ma se lo adattiamo braccetto per mancanza di alternative (…).
In Verona-Napoli 3-0 la manovra azzurra è stata lenta, prevedibile e spesso disordinata già dalle retrovie, ma non vedo come potrebbe migliorare in una linea con Buongiorno braccetto, Rrahmani al centro e Di Lorenzo braccetto.
Nella linea a 4 di centrocampo mancano gol e qualità sugli esterni
Con la difesa a 3, gli esterni o “quinti”, in assenza delle sovrapposizioni della linea a 4 di difesa, devono necessariamente avere gamba per coprire le due fasi, un piede all’altezza di crossare con pulizia ed il minor numero di tocchi palla possibile, la propensione al taglio in area e, soprattutto, l’attitudine al gol.
Spinazzola e Mazzocchi, non vanno proprio in questa direzione e non si può colpevolizzarli di questo.
Nel Napoli di Conte che gioca a 3 dietro e la linea di 4 a centrocampo, servirebbe come il pane il Gosens dei tempi d’oro di Bergamo, per capirci.
La coppia mediana, pur composta da ottimi calciatori come Lobo e Zambo appare male assortita per i compiti tecnico tattici cui dovrebbe assolvere.
Nella coppia centrale, onde evitare che il gioco si appiattisca andando a sbattere sulle linee di difesa avversarie, proprio come capitato agli azzurri a Verona, uno dei due dovrebbe sapersi alzare palla al piede per entrare tra quelle linee, per poi decidere tra tiro oppure imbucata.
Lobo non ha il tiro, Zambo è troppo posizionale per garantire il lavoro “box-to-box” che occorrerebbe e non ha neanche il tiro.
Conte l’ha fatto lavorare molto, a Verona ha preso una traversa, anche Lobo ha avuto una grossa occasione con tiro uscito di poco, miglioreranno prima o poi e qualche gol lo faranno anche loro, ma tra lui e Zambo, nel frattempo, quante palle gol sprecheremo?
Mancano il Džemaili o l’Inler della situazione, per non dire Fabian Ruiz, ecco.
E mi fermo, perché probabilmente i lettori del nostro blog sanno meglio di me e di molti altri quanto, in conclusione, un attacco finito decimo in classifica possa risultare ulteriormente inadeguato se privato anche dell’esplosività di Victor Osimhen, con il Cholito alla costante ricerca del “dai e vai”, mai capace di girarsi verso la porta, oppure il Raspadori attuale.
Quindi? mancano pochi giorni, si faccia il possibile e l’impossibile per mettere le pezze necessarie al punto giusto, altrimenti chi può dire cosa ci aspetterà di qui in avanti.
Co-founder @memenapoli , Docente e Consulente Marketing e Comunicazione ma soprattutto Forza Napoli Sempre a voi e famiglia!