Il Napoli si è presentato all’Unipol Domus di Cagliari con un unico obiettivo: vincere e continuare ad acquisire fiducia.
E così è stato.
I partenopei schiantano per 4-0 i sardi e volano momentaneamente in testa alla classifica anche in virtù del pareggio dell’Inter contro il Monza.
Un risultato molto largo, per certi versi anche bugiardo, rispetto a quanto il Cagliari abbia mostrato sul terreno di gioco, fermato solamente dalle ottime parate di Alex Meret.
Prestazione super del portiere del Napoli che salva il Napoli più volte nel corso dei 90 minuti.
Sarebbe banale citare Kvaratskhelia, che aggiunge un gol e un assist al suo bottino di questa stagione, e Lukaku, che alla sua prima da titolare in maglia azzurra mette a segno il gol del 3-0 che chiude definitivamente i conti e due assist di alto livello tecnico.
Bene ancora una volta Neres che, subentrato, è ancora decisivo con il suo terzo assist in campionato in appena 41 minuti giocati in tre partite. Numeri da urlo.
Quella che è passata quasi in sordina è l’ennesima prestazione super di Alessandro Buongiorno, protagonista assoluto di questa vittoria al pari dei calciatori già citati.
Il difensore azzurro ha guidato la difesa azzurra come un vero e proprio capitano, facendosi sentire sia con la voce che con diversi interventi importanti: 75% di contrasti vinti (4 /5) , 4 salvataggi, 3 tiri bloccati, un intercetto e 74% di passaggi completati (25/34).
Numeri mostruosi per il numero 4 partenopeo che si è già ambientato molto bene nel contesto tattico costruito da Antonio Conte.
Ricordiamo che Buongiorno e Conte sono stati in costante contatto per far sì che l’ex capitano del Torino approdasse alla sua corte.
E’ stata da sempre la sua prima scelta in difesa e si è presto capito il perchè.
Un vero e proprio pilastro che, nonostante agisca da braccetto, sta sfornando prestazioni sempre più convincenti. E chissà se avesse agito da stopper quanto meglio sarebbero state le sue prestazioni, già di suo preziose.
Il Napoli ha trovato finalmente il suo leader difensivo, la sua colonna portante, la sua spina dorsale in difesa.
Dopo la fascia da capitano del Toro, chissà se in futuro lo vedremo anche con quella del Napoli al braccio.