CAPRILE – 6: Come nel match della settimana scorsa in casa della Juventus, anche contro il Monza l’estremo difensore del Napoli non viene mai chiamato in causa con particolari interventi. Sicuro e attento nelle uscite alte in un paio di occasioni.
DI LORENZO – 6,5: Che giochi da braccetto o che giochi da terzino non c’è differenza, è sempre una garanzia nella doppia fase. Coi piedi fissi nella metà campo offensiva, riempie frequentemente l’area di rigore e occupa eccellentemente gli spazi che gli lasciano i compagni della catena di destra, risultando l’uomo in più nello scacchiere di Conte. Altra prestazione totale da parte del Capitano del Napoli
RRAHMANI – 6,5: Gara di assoluta tranquillità per il centrale kosovaro, che sta aumentando la propria efficacia difensiva partita dopo partita. Risulta sempre puntuale negli interventi, soprattutto nei duelli aerei con Djuric.
BUONGIORNO – 7: Un vero e proprio muro invalicabile anche questa volta. Eccezionale nelle letture e nel posizionamento: non stecca una chiusura e non fa passare nulla dalle sue parti. Sul finale è mostruoso nel respingere un tiro di Maldini diretto verso la porta.
OLIVERA – 6: Inizia bene la gara e si presenta spesso in avanti accompagnando Kvara sulla corsia prima di calare un po’ nel finale. Prestazione sufficiente dal punto di vista difensivo al netto di qualche sbavatura in uscita con la palla.
(dal 91° SPINAZZOLA – S.V.)
ANGUISSA – 7: Ancora una prestazione sontuosa da parte del centrocampista camerunense, tornato sui livelli visti nel biennio “Spallettiano”. Distanze perfette per favorire gli appoggi dei compagni, portando equilibrio tra le due fasi: avvia lui l’azione del goal vantaggio e domina in mezzo al campo grazie a tanti recuperi (come quello in occasione del 2-0) e tanta fisicità.
LOBOTKA – 7: Costantemente al posto giusto quando c’è da intercettare un passaggio avversario e fenomenale per la pulizia in uscita con la palla. Come sempre è lui a dettare i tempi della manovra azzurra con tantissimi tocchi. Ottima l’imbucata in verticale per McTominay nell’azione che scaturisce il goal del raddoppio di Kvara.
(dal 91° GILMOUR – S.V.)
MCTOMINAY – 6: Una prova solida e generosa, soprattutto nei duelli in mezzo al campo e per quanto riguarda il recupero della palla. È sempre il primo a buttarsi dentro su ogni movimento di Lukaku che apre spazi per gli inserimenti in risalita del campo e sfiora il goal per millimetri sugli sviluppi di un corner nella ripresa. Poco reattivo in un paio di circostanze con dei palloni ricevuti in area di rigore avversaria, gioca una gara senza particolari squilli ma ci mette lo zampino nel goal del raddoppio grazie alla sua solita presenza negli ultimi 16 metri.
POLITANO – 7: Nonostante lo straordinario momento di forma di Neres, Matteo resta un punto fermo ed essenziale nel tridente offensivo di Conte. È il “Man of the Match” della gara grazie ad una prova totale in entrambe le fasi. Oltre ai soliti spunti in avanti e a realizzare il goal del vantaggio, si fa notare anche per il suo consueto lavoro difensivo che lo porta ad abbassarsi in fase di non possesso addirittura sulla linea di Di Lorenzo, risultando tremendamente efficace.
(dal 87° NERES – S.V. Ma per pochi centimetri non trova l’ennesimo bonus da subentrato, grazie ad un sinistro a giro che sfiora il palo alla destra di Turati dopo una buona giocata individuale.)
KVARATSKHELIA – 7: Prestazione in crescendo da parte del leader tecnico degli azzurri che, pur avendo sofferto un po’ ad inizio gara, riesce a trovare il suo terzo centro stagionale facendosi trovare al posto giusto in area di rigore. È ormai sempre più calato nei dettami tattici dell’allenatore che lo portano a svariare dalla corsia laterale fino a quella centrale del campo cercando il dialogo con Lukaku. Una delizia quando si accende, nonostante qualche piccolo nervosismo iniziale.
(dal 75° MAZZOCCHI – 6: Entra bene in campo e si fa notare per un paio di spunti in corsa sul finale di gara, dove serve un ottimo pallone in area per la girata di Raspadori. Tanta buona quantità negli ultimi 15 minuti di gioco. Da un suo recupero alto nasce l’occasione di Neres.)
LUKAKU – 6: Non segna ma fa un enorme lavoro per la squadra, nonostante l’asfissiante presenza di Pablo Marì in marcatura. Mai pericoloso sotto porta ma crea spazi e smista palloni per i compagni in maniera più che efficace. È determinante per lo sviluppo dei principi di gioco di Antonio Conte.
(dal 87° RASPADORI – S.V. Sfiora il goal dopo essere entrato da pochi secondi grazie ad una bella giocata in area di rigore, girandosi e calciando verso la porta in una frazione di secondo. Trovando, però, solo l’esterno della rete.)
Andrea Melisi, nato a Napoli nel 1994.
Ex studente universitario, lavoro come artigiano nel laboratorio nautico di famiglia. Da sempre appassionato di calcio a 360 gradi, nel tempo libero adoro guardare ogni sorta di partita. Mi piace scrivere e parlare di ogni aspetto di questo magnifico sport e dei tantissimi giovani talenti che lo praticano.
