Carlos Alberto Pavón e quei 500 euro di troppo.

Il talento honduregno dopo essere esploso definitivamente in Messico arriva in Italia nell’estate del 2001 acquistato dell’Udinese, società da sempre attenta nello scavare talenti provenienti da ogni parte del globo, e l’impatto di Carlos Alberto Pavón, nel calcio italiano, appare tutto sommato convincente, infatti nella prima partita stagionale riesce anche ad andare in goal siglando il definitivo 2-2 al “Delle Alpi” contro il Torino.

Tuttavia nonostante questo buon inizio il talento centro-americano riuscirà a conquistarsi sempre meno spazio nella compagine friulana, finendo ai margini della rosa allenata dall’inglese Roy Hodgson.

A gennaio così, l’Udinese decide di cederlo, inserendolo nella surreale trattativa imbastita con il Napoli di Ferlaino-Corbelli, che coinvolgerà anche il terzino argentino Esteban Lopez (di cui abbiamo già parlato in questa rubrica) per portare dal giugno successivo Marek Jankuloski in Friuli per una cifra di soli 3.5 milioni di euro.

L’esordio al San Paolo di Carlos Alberto Pavón

La prima al San Paolo per Carlós sarà contro il neopromosso Modena, con una prestazione che impressionerá positivamente il pubblico del S.Paolo, con scambi corti, dribling e doppi passi, ma proprio come con i bianconeri questo positivo debutto si rivelerà soltanto un abbaglio, le prestazioni successive infatti saranno un continuo disastro e anche De Canio gli diminuirà progressivamente il minutaggio utilizzandolo solo nei minuti finali di partita.
Dopo questa prima nefasta stagione italiana, nè gli azzurri e nè tantomeno l’ Udinese saranno convinti del riscatto e arrivati alle buste il cartellino passerà al Napoli per soli 500 euro.

Nel corso del calciomercato estivo la società cercherà di offrirlo come pedina di scambio per arrivare al centravanti che tanto era mancato nella stagione precedente, si parlerà prima di Messina nella trattativa sfumata per arrivare a Godeas, e poi Reggina per Dionigi che effettivamente verrà a Napoli ma per il quale gli amaranto preferirono Rastelli.
Alla fine quindi il giocatore rimarrà a Napoli ma senza scendere praticamente mai in campo, infatti nella primissima parte della stagione si procurerà un gravissimo infortunio al ginocchio che lo costringerà a restare fuori per tutta la stagione 2002-03.

Al termine nel campionato rescinderá il contratto con gli azzurri e proseguirà la sua carriera nel “nuovo continente” tra Usa, Messico e Honduras, ma il contributo più importante lo darà alla sua nazionale dove diventerà il bomber all-time della “bicolor” con 57 goal in 101 partite riuscendo anche a rappresentarla da capitano nel mondiale del 2010 in Sudafrica.

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