Per la Rubrica “Il Calcio con la Mela”, a cura di Andrea Melisi “Melos”, ecco le pagelle della 12a Giornata del campionato di serie A, che ha visto gli azzurri pareggiare il match disputato a San Siro contro l’Inter, con risultato finale di 1-1.
INTER-NAPOLI 1-1 – VOTI E PAGELLE:
MERET: 5,5 – Continua il momento negativo dell’estremo difensore del Napoli dopo la bruttissima prestazione contro l’Atalanta di domenica scorsa. Il portiere azzurro si lascia prendere alla sprovvista sulla conclusione dalla distanza di Calhanoglu che vale il pareggio dell’Inter: il tiro è potente ma non angolato e lui è imperfetto nell’intervento. Nella ripresa è attento sulla conclusione ravvicinata di Dimarco e su quella di Barella da fuori, ma ha pesato troppo l’errore sul goal subito per poter strappare la sufficenza.
DI LORENZO: 6 – Si alza di meno rispetto al solito e non si fa vedere quasi mai in fase di appoggio alla manovra offensiva, ma si rende molto utile in quella di non possesso: Eccellente nelle scalate su Dimarco, le cui scorribande sulla corsia vengono minuziosamente contenute. Quando può, poi, accorcia verso i centrali di difesa per andare a raddoppiare sui due attaccanti nerazzurri. Non soffre e non concede quasi nulla all’Inter dalla sua zona.
BUONGIORNO: 7,5 – Ormai si potrebbe fare un “copia & incolla” delle sue pagelle precedenti: il centrale difensivo azzurro è semplicemente perfetto anche contro l’Inter. Puntuale su ogni intervento e dominante in ogni duello: con lui da quella parte, Lautaro è stato completamente annullato. Eccezionale la sua chiusura su Pavard in avvio e monumentale quella nella ripresa in campo aperto in 1vs1 con Thuram, a cui Buongiorno ruba il tempo della giocata, leggendo per primo il lato, e andando a contrasto con grande fisicità mettendosi davanti col corpo. Chiude il match senza commettere alcun fallo e senza aver subito alcun dribbling. Mostruoso!
RRAHMANI: 7 – Ennesima grande partita del difensore kosovaro in questo avvio di stagione e altra prova di spessore e di solidità in un big match, come contro Juventus e Milan. Sempre perfetto il suo timing nelle respinte e negli intercetti, riesce ad annullare totalmente Thuram. Sommate a quelle del suo compagno di reparto, riesce a vincere ben 13 duelli su 18 contro i due attaccanti dell’Inter. Ci mette lo zampino sul goal di McTominay, toccando la palla vagante che viene spinta in rete dal centrocampista scozzese.
OLIVERA: 6,5 – Con Conte sta crescendo molto e San Siro gli porta ancora bene. Come col Milan, anche contro l’Inter il laterale uruguaiano gioca una grande partita dal punto di vista difensivo: contiene bene le scorribande di Dumfries, senza mai faticare, ed esegue in maniera molto efficace tutti i compiti di copertura.
GILMOUR: 5,5 – Inizia bene la gara portando equilibrio e, soprattutto, quantità in mezzo al campo, alzandosi tantissimo per andare a schermare costantemente Calhanoglu. Ha, però, un po’ di responsabilità sulla rete di quest’ultimo, dato che gli lascia troppo spazio per calciare. Cala nella ripresa, perdendo un paio di palloni in fase di impostazione e sbaglia la giocata che regala la ripartenza a Thuram su cui è provvidenziale Buongiorno. Conte lo richiama per Lobotka per ridare più qualità alla costruzione.
(dal 60° LOBOTKA: 6 – Un rientro cruciale per il gioco di Conte. Mette calma, chiede palla, organizza le coperture difensive. Utile nel finale assicurando al Napoli un possesso palla più qualitativo quando l’Inter prova ad alzare l’intensità, anche se è rivedibile nell’occasione del fallo da rigore di Anguissa.)
ANGUISSA: 6 – Corre e pressa tanto. Al netto di qualche errore decisionale di troppo si fa apprezzare nell’andare ad accorciare sempre col tempo giusto, togliendo tempo e spazio alle giocate degli avversari, e nel dare una grossa mano alla catena di destra. Potrebbe avere mezzo punto in più ma è troppo imprudente nell’azione che porta al calcio di rigore, seppure il contatto con Dumfries sia francamente troppo leggero.
MCTOMINAY: 7 – Sua la rete che porta in vantaggio il Napoli a San Siro, con un goal da centravanti vero che dà dimostrazione del grande Killer Instinct presente nel proprio repertorio. Il suo primo tempo è di grandissima qualità, anche grazie a giocate strepitose in mezzo al campo. la ripresa, invece, è più di sostanza e quantità: è decisivo per limitare gli inserimenti delle mezzeali dell’Inter. In particolare, quelle di Barella.
POLITANO: 6 – Pochi spunti davanti ma gioca come al solito una gara di enorme sacrificio, andando a prendere “a uomo” Bastoni e le sue discese. Aiuta molto Di Lorenzo in raddoppio su Dimarco. Apprezzabile come sempre in fase di non possesso.
(dal 84° NGONGE: S.V – Pochi minuti a disposizione e qualche scelta decisionale sbagliata, ma è bellissima la sua sterzata prima di servire Simeone in area a tempo scaduto.)
KVARATSKHELIA: 5,5 – Quando ha campo aperto dà l’idea di poter essere pericoloso ma risulta troppo spesso impreciso nei suggerimenti verso i compagni. Suo il primo tiro in porta del match, dopo una fiammata delle sue, ma trova pronto Sommer e dal suo corner arriva il vantaggio del Napoli. Servito da Lukaku, Acerbi lo anticipa davanti al portiere con un grande intervento. Gioca molto largo a sinistra e si sacrifica moltissimo in fase difensiva (come in occasione del recupero in diagonale su Dimarco) ma nella ripresa esce un po’ dal match. Troppo distante dalla porta avversaria e spreca un interessante contropiede con un cross troppo sballato.
LUKAKU: 5,5 – Prova il solito lavoro di sponda per i compagni (spesso troppo distanti) giocando spalle alla porta ed è bravo in due circostanze a mandare Kvara a calciare verso la porta, dove sulla seconda è provvidenziale l’intervento di Acerbi. Lo stesso centrale interista, però, col passare dei minuti gli prende le misure e lo annulla totalmente. Nella ripresa non riesce mai a trovare la posizione giusta, permettendo all’Inter di alzare molto il proprio baricentro e Conte lo sostituisce per Simeone. Romelu ha sicuramente fatto vedere qualcosa in più rispetto alla sciagurata prestazione contro l’Atalanta, ma è ancora troppo poco.
(dal 77° SIMEONE: 6 – A tempo praticamente scaduto si ritrova sui piedi la palla della vittoria: ottimo movimento a staccarsi e buona coordinazione. Ma era molto difficile fare di più.)
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Andrea Melisi, nato a Napoli nel 1994.
Ex studente universitario, lavoro come artigiano nel laboratorio nautico di famiglia. Da sempre appassionato di calcio a 360 gradi, nel tempo libero adoro guardare ogni sorta di partita. Mi piace scrivere e parlare di ogni aspetto di questo magnifico sport e dei tantissimi giovani talenti che lo praticano.