Siamo nel gennaio del 2002, il Napoli di Gigi De Canio nonostante il caos societario relativo alla complessa e tormentata cessione del 50% delle quote di Corrado Ferlaino a Salvatore Naldi, sta disputando un ottimo campionato ed è a pochi punti dalla zona promozione, tuttavia al roster qualcosa manca, in primis una punta, e il ds Pavarese sta infatti cercando il centravanti da mettere al centro dell’attacco partenopeo con Roberto Stellone pronto a girargli intorno.
Dopo vari sondaggi, la scelta cade su Corrado Grabbi, talento classe 1975 cresciuto nel settore giovanile della Juventus, il quale dopo un inizio di carriera altalenante condizionato da infortuni e scelte coraggiose come quelle di non essersi voluto legale alla G.E.A di Moggi jr, é esploso nella stagione 2001-2002 a Terni, e proprio grazie alla splendida stagione in Umbria il giocatore viene scelto dal Blackburn Rovers che in quel mometo rappresenta l’elite del calcio inglese per sostituire il leggendario Alain Shearer.
In terra d’Albione però, le cose non vanno esattamente secondo le aspettative e il ragazzo inizia a meditare riguardo alla possibilità di tornare in patria, Corrado appare subito entusiasta dell’opzione Napoli, facendo sapere tramite il suo agente Beppe Accardi di essere disponibile pur di giocarsi la carta Napoli a decurtarsi lo stipendio attualmente percepito in Inghilterra.
La trattativa Grabbi sembrava prendere forma..
La trattativa Grabbi sembra orami ben avviata, i più esperti parlano di firme e dettagli, ma proprio quando tutto sembrava ormai fatto arriva la clamorosa fumata nera, il Napoli infatti dopo aver convinto a fatica il Blackburn, il quale voleva cedere il calciatore solo a titolo definitivo per un prestito con diritto di riscatto, fa sapere agli inglesi di non essere disposto neppure a versare la cifra richiesta dai britannici per l’acquisto a titolo temporaneo.
A quel punto la trattativa Grabbi al Napoli salta definitivamente, il calciatore accetta di passare al Messina di Franza contribuendo alla salvezza dei sicuri, dopo un breve ritorno in Inghilterra continuerà la sua carriera tra Ancona, Genoa, Arezzo e per finire Bellinzona dove anche a causa dei suoi innumerevoli infortuni attaccherà gli scarpini al chiodo a soli 33 anni.
Grafica e Crediti: ErGiusee
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Bimbo di Claudio Bellucci, né aureliota e né delafobico ma pensatore libero ed equilibrato #forzanapolisempre #teambucks #parenziano