“Aspettando Godot” di Giovanni Manna

L’amarezza è palpabile, non possiamo negarlo, ed è un sentimento che raramente ha accomunato così tanto i tifosi del Napoli.
Una squadra al primo posto che esce indebolita, e in modo significativo, da un mercato di gennaio che, nonostante la cessione di Kvaratskhelia, sembrava potesse portare qualche giocatore in grado di entusiasmare la piazza.

I nomi che abbiamo letto sono stati molti: da Garnacho a Adeyemi, passando per le seconde scelte come Ndoye, fino alle terze scelte come Saint-Maximin.
Risultato? Il Napoli è andato su una scelta che forse non era nemmeno presente in una lista di 50 giocatori da comprare in quel ruolo, acquistando quindi un giocatore le cui condizioni fisiche sono tutt’altro che ottimali.
Ora, siamo tutti tifosi di Okafor, è un giocatore del Napoli e quando scenderà in campo, se mai succederà, avrà tutto il nostro sostegno.
Ma non possiamo nascondere che in questo calciomercato la societĂ  ha fatto un enorme passo indietro.

E il Direttore Sportivo Giovanni Manna?

Il Direttore Sportivo Giovanni Manna, che in estate sembrava aver mostrato competenza soprattutto dopo l’acquisto di McTominay, ha certamente deluso in questa sessione.
Forse le pressioni dell’allenatore (“Cosa ci faccio con un acquisto di prospettiva?”) non lo hanno aiutato a cambiare i piani dopo i rifiuti dello United e di Adeyemi, ma il DS doveva avere delle alternative, e se una di queste si chiamava Saint-Maximin, non si può svegliare a poche ore dalla chiusura del mercato arabo.
Occorreva spiegare subito all’allenatore, e non nel primo weekend di febbraio, che il Napoli non poteva superare certi parametri, che dopo aver tentato i top occorreva puntare su giocatori comunque funzionali, anche se i soldi – le offerte per Comuzzo, Garnacho e Adeyemi lo dimostrano – erano stati messi a disposizione.
Questo non è successo: si è perso troppo tempo su giocatori con richieste altissime piuttosto che riflettere da subito su alternative valide, e non su scarti di squadre che in questo momento sono dietro al Napoli.

Ma il problema non è stata solo la sostituzione di Kvara, per la quale bisognava essere preparati ad ogni evenienza – trovo difficile credere che il Napoli non fosse a conoscenza delle trattative tra il PSG e l’entourage del giocatore, sarebbe ancora piĂą grave se fosse così – ma il Napoli non è stato in grado di ingaggiare un difensore centrale, e a centrocampo si è limitato ad acquistare un solo giocatore, peraltro inutilizzato nelle prime due partite a disposizione, nonostante il grande dispendio di energie dei centrocampisti titolari.
C’è da chiedersi quanto il DS Giovanni Manna e l’allenatore siano sulla stessa lunghezza d’onda.

Certo, anche Conte, facendo poche sostituzioni – non schierando nemmeno chi ha voluto fortemente in estate, come Gilmour – ha probabilmente contribuito al fatto che qualcuno non volesse venire ora (es. Fazzini).
Di certo, sembra incredibile che con una squadra al primo posto l’ambiente potesse tornare a perdere entusiasmo.
Eppure si è riusciti nell’ennesima impresa, questa volta in negativo.
Tutto ciò sembrava impossibile dopo il mercato estivo.
Non si è riusciti nemmeno ad acquistare un giocatore della seconda squadra della proprietĂ , il che la dice lunga sull’inesperienza, speriamo non incapacitĂ , di chi si occupa del calciomercato del Napoli.

Questa societĂ , sebbene supportata da notevoli risultati sportivi, sembra non avere un progetto pluriennale.
Non si capisce il continuo cambio di strategie.
De Laurentiis aveva promesso che avrebbe pensato ad altre questioni che rendono probabilmente ancora più importanti le fondamenta di una grande squadra, cioè il centro sportivo e lo stadio.
Notizie? Nessuna, se non la dichiarazione di Gravina che, nel suo discorso per la rielezione, non ha citato il Maradona tra i possibili stadi di Euro 2032. Perdere questa opportunità per la società – ma anche per il Comune – sarebbe ancora più grave del mancato acquisto di Garnacho.

Nonostante ciò, siamo primi, ancora.
Finito il mercato, torniamo a concentrarci tutti sul campo.
Il Napoli è forte, non fortissimo nel completo, ma forte.
La societĂ  non ha fatto gli sforzi necessari, ma siamo sicuri che Conte, la squadra e, spero, noi tifosi continueremo a combattere per provare a regalarci il secondo sogno in tre anni.

Sarà maledettamente complicato, siamo sfavoriti, ma siamo lì e lì vogliamo rimanere.

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MemeNapoli (Social Talk Tv) è il collettivo di tifosi del Calcio Napoli ed appassionati di calcio, nato nell’estate del 2022 da un’idea di (in ordine sparso) Matteo Sorrentino, Vittorio La Sala, Matteo Biccari e Vincenzo Salerno che, con l’ingresso in corso d’opera nel “Direttorio del Collettivo” di Enrico Nappi, utilizzando la piattaforma Twitter, oggi X, ha iniziato ad aggregare amici e tifosi del Napoli.…

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