Licenziato Manuel Parlato: sapete chi faceva così? esatto, loro.

Il giornalista napoletano Manuel Parlato è stato licenziato in diretta televisiva dal direttore di Sportitalia Michele Criscitiello, il quale gli ha precisamente detto “Qua dentro non ci lavori più”.
Licenziare un giornalista, un proprio collega, in diretta televisiva, invitandolo ad abbandonare gli studi per essersi macchiato della colpa di aver espresso un’opinione libera quanto estremamente veritiera rispetto la discussione in oggetto, solo perché in distonia con la “linea del giornale” sapete come si chiama? esatto, si chiama fascismo.
E’ totalmente un atteggiamento fascista, ma attenzione: non è fascista chi se ne rende protagonista, meglio chiarire che non si sa mai nella vita, ma lo è l’atteggiamento, il modo di fare, lo sono i modi ed i toni utilizzati.
Impedire ad un giornalista di svolgere la sua professione, ovvero raccontare non solo le notizie ma il “sentimento popolare” e il “polso” della platea che in qualche modo rappresenta, sventolando lo spauracchio del licenziamento dal posto di lavoro sapete chi lo faceva? esatto, i fascisti.
E’ letteralmente fascista obbligare un lavoratore a barattare la propria autonomia professionale e di pensiero in cambio del mantenimento della propria posizione lavorativa: quel “qua dentro non ci lavorerai più” non è solo una minaccia poi tradotta, a quanto pare, in azioni concrete, ma altresì un atto di violenza atto a “colpirne uno per educarne cento”: sapete chi faceva così? esatto, sempre loro.
Deridere il giornalista, intimandogli con fare dispregiativo di ritornare a lavorare per l’emittente locale/regionale con la quale collabora, utilizzando quest’ultima come una “diminutio” della caratura professionale del suddetto, oltre ad essere una grave offesa per l’emittente ed i suoi lavoratori è altresì un atto di vigliaccheria classista tipico sapete di chi? esatto, dei fascisti.
Manuel Parlato, purtroppo è la vittima di un “sistema” ben più grave e opprimente della palese, quanto libera, avversione di un cittadino avellinese nei riguardi di tutto quanto sia rappresentanza del capoluogo di regione Napoli.

Il licenziamento di Manuel Parlato è purtroppo tremendamente coerente con il contesto nazionale generale

Ci vietano le trasferta, ci vietano la libertà di movimento su suolo nazionale, cacciano i nostri giornalisti dalle tribune e dalle aree destinate alla stampa interne ed estere gli impianti sportivi, non invitano mai un meridionale nelle tv nazionali e quando capita finisce come ieri (capitò anche al giornalista Paolo Del Genio, sempre sulla stessa emittente) come nel caso del giornalista Manuel Parlato: già sfortunato protagonista, insieme ad altri colleghi, di recenti e vergognosi fatti capitati a Firenze nelle scorse settimane.
E’ l’Italia, bellezza mia.
Ed è tutto così vergognosamente normale.
Tieni duro, Manuel.

#MEMENAPOLIPRODUCTION

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