Formazioni sbagliate, ego gigantesco e prepotenza: ecco il perché dell’esonero di Thiago Motta
6 febbraio 2024, ai microfoni di Kiss Kiss Napoli interveniva Dario Canovi, agente di Thiago Motta, da ormai un’ora ex allenatore della Juventus, affermando che al Napoli non ci sarebbe mai andato, nemmeno se fossero arrivati Zirkzee e Calafiori.
Chissà cosa aveva in mente Canovi mentre diceva quelle parole, magari voleva trasmettere l’idea del “chi vorrà mai allenare una piazza come Napoli?”.
Adesso la storia è diversa, adesso ci si chiede “chi vorrebbe mai Thiago Motta come allenatore?”, difficile capirlo.
Da subito, il tecnico italo-brasiliano ha mantenuto un atteggiamento di superbia e arroganza, mettendosi al centro del mondo e lanciando provocazioni a destra e a manca come se nulla fosse.
Forse è proprio questo che ha mangiato Thiago Motta, il suo comportamento, dando la sensazione di non avere mai lo spogliatoio in mano e senza mai riuscire a gestirlo, la prova di questo sono senza dubbio le prestazioni oscene della Juventus delle ultime settimane, ma già dagli inizi della stagione pareva che il gioco di Thiago Motta non fosse lo stesso di Bologna.
Insieme a Giuntoli, alla Continassa si credeva che si potesse arrivare alle stelle, ma a quanto pare nemmeno un mercato da oltre 100 milioni di euro spesi sono bastati per tenere l’ex Bologna sulla panchina bianconera fino a fine stagione: Koopmeiners, Conceicao, Khephren Thuram, Di Gregorio, Kalulu, Cabal, Nico Gonzalez e Douglas Luiz in estate; Kolo Muani, Kelly, Veiga e Alberto Costa a gennaio: 12 giocatori che, nell’insieme, ti garantiscono una lotta fino alle ultime giornate di campionato per lo Scudetto, con una grossa possibilità di poterlo vincere, a patto che i giocatori vengano messi in campo in maniera corretta: per mesi si è visto come Thiago Motta non è stato in grado di gestire un giocatore importantissimo come Teun Koopmeiners, mettendolo come centrocampista di impostazione piuttosto che trequartista, il suo ruolo naturale e le difficoltà dell’olandese si sono viste e non poco: 3 gol e 3 assist in tutte le competizioni.
La sterilità della Juventus di Thiago.
Motta ha reso la Juventus sterile, non permettendo a giocatori creativi come Yildiz e Conceicao giocare come dovrebbero, ossia puntare e saltare l’uomo nel 90% delle occasioni che gli si sarebbero presentate. La difesa era costantemente alta e la Juventus subiva moltissime imbucate, per non parlare della gestione di Weah, che, con le sue sovrapposizioni, faceva fatica a tornare e lasciava carta bianca agli avversari di fare quello che volevano.
Un altro aspetto di cui è necessario parlare è sicuramente la gestione di Douglas Luiz: dov’è finito uno dei migliori centrocampisti della scorsa Premier League?
Un giocatore onnipresente e polivalente in più settori del campo non utilizzato e non pervenuto questa stagione, per motivi a noi ancora sconosciuti.
Poteva essere il Ferguson della Juventus, un giocatore che insieme a Thuram avrebbe formato una delle coppie più forti del campionato italiano, ma purtroppo non abbiamo avuto modo di vederli entrambi all’opera.
Infine il controllo mai avuto sullo spogliatoio: Danilo praticamente cacciato come se fosse un giocatore qualunque, Huijsen, uno dei talenti più forti usciti dalla Next Gen, mandato al Bournemouth come se non avesse potenziale, adesso tra i centrali più promettenti d’Europa e cercato da top club come Real Madrid e Liverpool.
Tutto questo insieme di prepotenza, superbia ed egoismo ha portato Thiago Motta mettersi il bastone fra le ruote ed essere esonerato a nove gare dalla fine del campionato.
Peccato Thiago, non hai pedalato abbastanza.