Torino è la trasferta più lontana che un tifoso del Napoli possa affrontare, soprattutto se vive nel Capoluogo campano o, come il sottoscritto, a Roma. Ma domenica scorsa Torino non è stata mai così azzurra. Il cielo limpido, di un azzurro raro in queste zone, ha accolto la squadra, tanto che la leggera nebbia del giorno prima si è dissolta all’arrivo dei giocatori di Antonio Conte.
Tantissimi tifosi partenopei, provenienti non solo dalla Campania ma anche dal Nord Italia, si sono riversati nella città sabauda per sostenere il Napoli e difendere il primato in classifica. Mi ha colpito una scena in particolare: nelle strade del centro molti negozi esponevano bandiere e gadget del Napoli. Un negozio, in particolare, aveva tre bandiere in vetrina: quella del terzo scudetto del Napoli e quelle delle due squadre locali, anche se chi viene a Torino capisce subito che di locale ce n’è davvero una sola.
La strada verso lo stadio era sorprendentemente deserta, e quel poco di tifo che si vedeva a due ore dal fischio di inizio era più azzurro che granata. Certo, sono piemontesi, loro, figuriamoci se arrivano molto tempo prima. Ma il clima tra i tifosi del Torino era piuttosto cupo e di protesta. Gli unici cori che si sono alzati dalla Maratona erano “Cairo devi vendere, vattene” e qualche “Noi non siamo napoletani“. Nonostante ciò, l’atmosfera all’interno, così come all’esterno, è rimasta nel complesso pacifica, con solo qualche disordine fuori dallo stadio per i tifosi fatti entrare all’ultimo momento. Bellissime, poi, le immagini dei ragazzi del “Torino for Disabled” che, alzando la loro coppa sotto il settore ospiti alla fine del primo tempo, sono stati accolti dal supporto dei napoletani.
Per quanto riguarda la partita, tutti ormai sanno com’è andata: un Napoli solido, non scintillante ma vincente. Ma la vera bellezza non è stata in campo, bensì sugli spalti: un settore ospiti traboccante di passione, un equilibrio quasi perfetto di colore azzurro e granata nel resto dello stadio, se si esclude la curva Maratona.
E a fine partita, mentre lo stadio si svuotava, solo un coro si avvertiva chiaro e forte: “Sono napoletano, napoletano vero”. Un orgoglio che ha attraversato Torino, come a ricordare che l’azzurro, almeno per un giorno, ha conquistato anche la città sabauda.